Sperimentazione

Dall'a.s. 2006/07, a seguito del D.M. del 10 Marzo 2006, Scuola Città Pestalozzi ha avviato, insieme alle scuole Don Milani di Genova e Rinascita di Milano, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 11 del D.P.R. 8 Marzo 1999, n. 275, un progetto congiunto intitolato  "Scuole Laboratorio". L'intervento realizzato nel quinquennio 2006-2011 si è sviluppato in seguito nella proposta denominata  "Dalla scuola laboratorio verso la wikischool".

Presentazione sintetica della sperimentazione in corso

La didattica a Scuola-Città

Nella nostra proposta didattica coesistono più modalità di lavoro, diverse per natura, scopi, raggruppamenti, con un filo conduttore comune: lo sviluppo delle competenze disciplinari e trasversali.
L'attenzione al legame tra realtà, linguaggi disciplinari e interazione tra pari è importante lungo tutto il percorso. Tenendo conto che la realtà è complessa e che le discipline offrono strumenti per la sua interpretazione, si cerca, anche attraverso attività laboratoriali, di portare gli alunni ad avvalersi dei diversi linguaggi e saperi per la formazione di competenze spendibili in ambiti reali complessi. La scuola privilegia un’idea di cultura che si fonda sulla ricerca, sulla ricostruzione e sul confronto di posizioni diverse. Le strutture-laboratorio sono ambienti funzionali, accessibili ed organizzati che offrono agli alunni opportunità didattiche diverse e motivanti in cui mettere in gioco le proprie competenze trasversali e curricolari, ma l'attività laboratoriale è svolta attraverso la costruzione di contesti significativi anche in classe, per far sperimentare ai bambini in prima persona situazioni vere e complesse: quelle situazioni che si chiamano compiti autentici. L'attività laboratoriale ha obiettivi di contenuto e metodologici; si caratterizza soprattutto per le modalità di lavoro che affrontano situazioni problematiche con l'ottica del matematico, dello scienziato, dello storico... Attorno alle attività disciplinari e curricolari, la didattica si espande e si perde il riferimento della classe. Negli Open learning coinvolge più insegnanti e utilizza linguaggi specifici, approcci o punti di vista diversi che concorrono alla lettura della complessità della realtà, mettendo gli allievi in condizione di esercitare l'autonomia, la responsabilità e la consapevolezza delle proprie scelte. Nel lavoro autonomo la dimensione individuale e la personalizzazione del compito sostengono la differenziazione didattica. Lo spazio dell'apprendimento si allarga oltre le classi e il tempo scuola non è più il solo tempo della lezione frontale. Il lavoro scolastico avviene in più ambienti e in più situazioni, così come descritto in un'intervista sul canale Rai Scuola.